Leggendo il libro "Maria e la Parola" di Innocenzo Gargano, mi sono trovata difronte ad una riflessione che mi ha stupito; da questa riflessione si è generata una vera a propria guarigione. Lode a Dio!
Infatti, malgrado il titolo, questo libro parla di tante cose, e sicuramente anche di Maria, ma Lei è come una presenza sullo sfondo, che conferma con la sua vita quello che l'autore dice e discerne dalla Parola. In effetti, Maria è sempre là: o indica Gesù e ci dice "fate quello che LUI vi dirà" o sta in silenzio ai piedi della croce, sempre inducendoci a guardare all'Unico Vero Salvatore.
Tra le varie, interessanti, e spesso non facili riflessioni, questo libro parla anche del corpo. Si sofferma sull'ovvia considerazione che l'idolatria odierna del corpo è sbagliata, ma ci fa ragionare sul fatto che anche l'opposto, e cioè la svalutazione del corpo, è sbagliata. Lì per lì mi è sembrato strano, e credo che il 99% di noi associa la preghiera, le pratiche religiose, la fede in genere alla penitenza corporea e quindi ad un distacco dal corpo per volare alto nello spirito.
Errore.
Di sicuro, pensare solo al corpo non va (vedi idolatria), ma anche demonizzarlo non è mai stato nelle intenzioni di Gesù. Questa cosa, vi confesso, mi ha molto stupito, perché in effetti anche io ci sono cascata. Invece TUTTO quello che riguarda Gesù e la salvezza riguarda anche il corpo. Ad esempio:
- l'Incarnazione. Dio poteva anche trovare un modo di salvarci evitando la condizione umana? Lui può tutto, ma ha deciso che questo era l'unico modo di ricongiungere la terra al Cielo.
- la Resurrezione. Gesù ha ora un corpo glorioso, ma quando è risorto non l'ha fatto solo con lo spirito e l'anima, ma anche con il corpo e nel nostro Credo noi recitiamo "aspetto la resurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà".
- l'Eucarestia. Gesù ci dona la Vita ogni giorno con... il Suo Corpo e il Suo Sangue! Non saprei pensare ad una cosa più umana, più carnale di questa, e al tempo stesso più sublime e spirituale.
- Gesù è "il Verbo fatto Carne". Insomma, il riferimento al corpo, alla carne, nelle Scritture è chiarissimo e rende veramente pura la nostra carne, come veicolo privilegiato di accoglienza della Parola di Dio.
In fondo, tutto facciamo con il corpo. E fin qui non c'è nulla di sbagliato. Il problema è quando noi abusiamo del corpo! Sia quando non rispettiamo le funzioni che ha, sia quando lo reprimiamo. San Paolo dice "qualsiasi cosa facciate, fatela nel nome di Cristo Gesù".
Ma non è tutto. La parte più sconvolgente ancora è: "O non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete da Dio, e che non appartenete a voi stessi?" (1Corinzi 6,19).
Qua chiaramente non dice che l'anima, o il cuore, o lo spirito nostro sono tempio di Dio. Qua dice il CORPO! E' tempio, cioè è come quando noi entriamo in Chiesa e dentro troviamo il tabernacolo con il Santissimo. Il corpo è l'edificio che protegge il tabernacolo, che risiede dentro di noi, infatti: "Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui." (Giovanni 14,23).
Cosa facciamo in genere con le nostre chiese intese come edifici? Le puliamo (minimo) le abbelliamo, ci assicuriamo che siano ordinate, che dentro non ci sia gente che fa cose contrarie alla Parola di Dio. Sembra scontato, ma in effetti non lo è, perché Gesù ha dovuto scacciare dal tempio di Gerusalemme i mercanti e i venditori, cioè gente che non sostava lì per pregare e non onorava la casa di Dio.
Proviamo a pensare al nostro corpo come alla nostra chiesa parrocchiale. E' pulita? E' in ordine? E' abbellita?
Dal nostro corpo si capisce che dentro ci abita Dio o no?
lunedì 3 gennaio 2011
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