giovedì 29 luglio 2010

Il disegno

Nel mare del silenzio
una voce si alzò,
da una notte senza confini
una luce brillò,
dove non c'era niente quel giorno.

Rit. Avevi scritto già
il mio nome lassù nel cielo,
avevi scritto già
la mia vita insieme a Te
avevi scritto già di me.

E quando la Tua mente
fece splendere le stelle
e quando le Tue mani
modellarono la terra
dove non c'era niente quel giorno.

E quando hai calcolato
la profondità del cielo
e quando hai colorato
ogni fiore della terra
dove non c'era niente quel giorno.

E quando hai disegnato
le nubi e le montagne
e quando hai disegnato
il cammino d'ogni uomo
l'avevi fatto anche per me.

Se ieri non sapevo, oggi ho incontrato Te
e la mia libertà è il tuo disegno su di me
non cercherò più niente perché...
Tu mi salverai.

mercoledì 28 luglio 2010

"Perdonati"

Non è la prima volta che quello che dice mio marito me lo sento nel cuore detto direttamente da Gesù. Non so come dire, ma quando succede lo so, lo sento. La cosa già si è presentata diversi mesi fa, quando, mentre parlavo di alcune cose del lavoro con mio marito, lui mi ha detto semplicemente: "Perdonati".

Da quel momento, sempre di più, sempre con maggiori segnali, Gesù mi sta portando a togliere via strati su strati di non perdono verso me stessa...
Lo scorso novembre, alla riunione, feci una preghiera in cui donavo completamente la mia vita al Signore: gli ho chiesto che Lui prendesse ogni aspetto della mia vita sotto la Sua Signoria.. appena ho finito questa preghiera, la mia cara amica e sorella nello Spirito mi passa la Bibbia con Giovanni 5,24 “In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al guidizio, ma è passato dalla morte alla vita”.
Lì per lì non l’ho capita, ma poi, rileggendola anche i giorni e i mesi dopo, è come se la sentissi mia. Ancora non ho compreso il significato + profondo, ma è come se Gesù mi stesse rassicurando, come se nel cuore sentissi che è mia, ma la mente ancora è velata. Tante volte in effetti io sono presa in mille riflessioni e spesso mi riecheggiano le parole di mio marito “perdonati”…
Proprio dopo che ho donato al Signore la mia vita, che l’ho proclamato Signore di ogni settore della mia vita, Lui mi ha detto queste parole. Quando ho deciso di riportare questo versetto in questo scritto, ho aperto il volume della "Bibbia della famiglia" su cui avevo letto la parola di Dio per intero la prima volta. Apro il capitolo e… non è sottolineato NULL’ALTRO in queste due pagine, TRANNE il “mio”versetto, che è emerso dal libro con tutta la sua forza, era lì che mi aspettava. Sono questi i piccoli, grandi momenti, in cui sento che tutto torna...

Questo versetto è ritornato anche di recente quando parlavo con la mia cara amica e sorella, tramite cui Gesù mi ha donato questo versetto. Erano giorni che pregavo il Signore di dirmi qualcosa, di farmi capire nelle mie inquietudini, e Lui mi ha parlato tramite questa amica: lì proprio è stato il momento in cui il problema mi si è presentato alla mente. Non mi sono mai perdonata.

Quindi questo processo, che sta durando mesi, è passato da varie fasi: l'informazione, l'accoglienza nel cuore, la presa di coscienza nella mente. Ora ci sto lavorando perché Gesù mi sta guarendo, ma gli strati sono tanti! E' stato come sollevare il coperchio del vaso di Pandora!

Mi ero legata da sola!

Una sera dicevo a mio marito che ero decisa a cancellare parte degli scritti del mio diario di anoressica, anche non volevo cancellare le frasi che avevo scritto su Gesù; non sapevo però se tenere la parte degli episodi più salienti della testimonianza della mia malattia. Pensavo: li tengo, magari serviranno a qualcuno.. e mio marito mi ha detto: “non tenerli. La testimonianza puoi sempre farla tu a voce”. E lì ho sentito nelle sue parole Gesù, che mi invitava a liberarmi da questi lacci, e che la mia testimonianza ero io, prima prigioniera e ora libera e guarita da Lui. Così ho cancellato tutto.

Prima di eliminare definitivamente ogni scritto, ho dato una scorsa veloce a quelle cose, e ho riscoperto che avevo non solo registrato certe cose brutte e assurde della mia malattia, ma avevo proprio scritto delle cose che legavano il mio futuro, vere e proprie maledizioni. La parola, scritta da me, mi legava. Ed ecco che mi è tornato in mente quando, per ben due volte, due fratelli del gruppo, pregando su di me, avevano detto “Signore liberala da ogni maledizione che si è procurata da sé”. Non avevo mai capito quella frase, anche se mi era rimasta in mente.
Bene ora l’ho capita dopo tanto tempo e ho distrutto in preghiera e nell’amore di Gesù tutto, e ora so che Gesù ha tramutato ogni maledizione in benedizione!! LODE E GLORIA A TE SIGNORE!! Grazie per avermi salvata!

Ciò avviene perché la parola lega. Con la parola Dio ha creato l'universo, e con la parola noi leghiamo o sciogliamo...dobbiamo stare attenti a quello che diciamo, e dobbiamo sempre benedire. "Benedite e non maledite" dice il Signore. Adesso, ogni qualvolta sento qualcuno che lancia un accidente o una maledizione, ecco che nel mio cuore prego il Signore e gli chiedo subito di convertire quella maledizione in benedizione...la parola è potenza. Per questo il Signore dice che renderà conto di tutte la parole vane che diciamo... su questo, io, come donna, sono molto sensibile, perché noi donne tendiamo a parlare a vanvera...Gesù e San Giacomo nella sua lettera lo dicono che la lingua è infiammata dalla geena...

venerdì 23 luglio 2010

L'angelo?

Mentre sono al lavoro suonano alla porta, vado, ma non vedo nessuno dalla porta a vetri che aspetta davanti. Allora da dentro, guardo e a qualche metro, girato di spalle vedo un ragazzino con una borsa. Non lo vedo nemmeno in faccia ma dò una rapida occhiata, capisco che voleva forse vendere qualcosa e subito che faccio? Mica apro e almeno gli offro un sorriso!!
No, torno indietro e vado dal mio collega e gli dico: vacci te che poi io mi commuovo. Insomma il mio collega va e il ragazzino era già lontano, e tornando al tavolo mi dice “non farà grandi affari se va via subito”. Io stavo già morendo dentro, da quando mi sono riseduta, e da allora per tutto il giorno non ho fatto che pensare a quel bambino e pensavo due cose:
1) ma se non sono capace nemmeno di guardare in faccia questo ragazzino che viene a vendere delle cose e scappo, come faccio a essere a vera immagine di Cristo??
2) Magari era un angelo e io l’ho mandato via. Sono proprio stupida… quando Abramo ha accolto gli angeli alla sua tenda gli è stato annunciato l’arrivo di Isacco..

Ovviamente grande dolore per tutto il giorno… sono andata alla Messa al pomeriggio e in cappellina ho parlato con Gesù, e Lui lo sapeva, gli ho chiesto Amore e Misericordia per coprire il mio egoismo e vigliaccheria…
La sera c'era la preghiera di gruppo. Facciamo alcune letture, e, mentre scorrevo alcuni versetti intanto che una sorella pregava, trovo Ebrei 13, che recita così al versetto : “Non dimenticate l'ospitalità; alcuni, praticandola, hanno accolto degli angeli senza saperlo.”

Il figlio a distanza

Sto ancora soffrendo per il mio idolo: il figlio. Sia lode a Dio però perché anche su questo mi istruisce e vedo che i tempi sono i Suoi.
Ogni cosa che accade la affido a Lui, anche la più piccola, perché sento che se facessi qualsiasi cosa o prendessi qualsiasi decisione senza prima averlo pregato, ecco, sarei stupida e inutile, e invece voglio che tutto sia fatto a sua gloria e con il suo consenso e volontà, perché “chi non semina con Me, disperde”. E allora gli ho affidato la ricerca della badante di mia nonna. L'ho pregato per una decisione che doveva prendere mio marito. E l’ho pregato per l’adozione a distanza. E ho visto cone Lui mi risponde sempre, puntualmente. Erano giorni che stavo pensando continuamente a questa adozione. Ne avevamo parlato con mio marito addirittura prima di sposarci e ora capisco che i tempi allora non erano pronti. Anche se sicuramente sarebbe stato un bel gesto allora non l’avrei compreso fino in fondo, non l’avrei vissuto come un dono anch’esso. Ed ecco che Gesù sta plasmando in me l’idea del figlio, da idolo a consapevolezza per imparare. Quindi ho sempre in mente tutti i punti della Bibbia in cui si parla di questa attesa, e ho in mente:
- Sara, che cede all’incredulità, che forza i piani di Dio ma il primo figlio di Abramo, Ismaele, non è il figlio della promessa di Dio. L’attesa non è sterile in sé ma permette di focalizzare Dio e metterlo al primo posto su tutto.
- La mamma di Samuele, Anna, che ama tanto il marito e prega Dio, consapevole che però la grazia del figlio che riceverà non è per lei, ma è un dono del Signore e per il Signore… cavolo questo è proprio difficile da capire… e allora nasce Samuele che diventa un nazireo e fin da piccolo sente la voce del Signore.. e intanto l’attesa non è mai sterile anche se dolorosa, ma si carica di amore per il marito..

Erano giorni dunque che pensavo a questa adozione a distanza, se fosse opportuno, gradito, ma in questa occasione ancora non avevo pregato Dio direttamente, anche se Lui legge i miei pensieri. A casa, in un momento di relax, ho scelto una cosa da leggere a caso, vado nello studio e scelgo uno dei opuscoli di "Rosarium", un vecchio numero che stava là da tempo, che avevo certamente già letto ma dimenticato. Era il numero interamente dedicato alle adozioni a distanza!!!
Quando, mesi dopo, è arrivata la scheda con il nostro figlio a distanza, ho sentito una grande commozione e tenerezza nel cuore. Insomma era come se qualcosa dentro di me dicesse di aprirsi all’Amore per ricevere Amore. E allora questa adozione a distanza, anche se non è nulla in confronto alle cose che si possono fare, è una goccia, ma questa goccia la offro a Dio, perché sia a Lui gradita, perché tutto sia predisposto per la Sua santa volontà e gloria. Perché questo bambino sono sicura che è proprio quello adatto per noi, e io e mio marito siamo veramente adatti per lui. Ma la cosa bella è il modo in Gesù mi ha incoraggiato, che si tratta sempre dei momenti più belli, in cui rimango presa da Lui. Sono cose semplici, delicate, ma del resto, Dio si mostrò ad Elia in una brezza leggera, e non nel fuoco, né nel vento, né nel terremoto.

mercoledì 21 luglio 2010

La potenza della preghiera

Lunga assenza dal blog...anche causa vacanze. Anche se sto passando un periodo un pò particolare, ho visto la presenza di Gesù operare nella mia vita e in quella degli altri. Sono rimasta impressionata, come sempre, dalla potenza della preghiera. Anche se qualcuno ci crede poco, in realtà posso testimoniare che la preghiera cambia la vita, non solo delle persone per cui preghi, ma anche la tua.
Un sabato sera, poco tempo fa, ero a casa con mio marito e sapevo che mio padre stava viaggiando per raggiungere mia madre al mare. Questa cosa accade ogni weekend ogni anno a luglio, per cui è una cosa diciamo di routine. Alle 10.30 (ho guardato l'ora) mentre sto caricando la lavastoviglie, sento dentro di me di dover pregare e dico semplicemente "Signore proteggi mio padre". Quando l'ho rivisto, due giorni dopo, mi dice "sai che mi è successo mentre andavo al mare? mi s'è bucata la ruota!". Insomma mi racconta che era al buio, in mezzo all'Appennino, lontano da centri abitati, e che comunque tutto è andato bene perchè ha potuto accostare senza problemi. Ha atteso un'ora il soccorso stradale e tutto questo a che ora è accaduto? "ma, saranno state le 10.30 circa!" dice mio padre. Dentro di me sento una sensazione di pace e certezza della protezione del Signore, ma ho anche capito di quanto la preghiera sia importante e di come il Signore la voglia da noi!
Altro episodio: al mare sento per la prima volta parlare, dopo anni di conoscenza, un signore della sua triste storia: la figlia da molti anni è coivolta in brutte situazioni con il compagno (un presunto camorrista) e non chiama mai il padre tranne rare volte per chiedergli soldi. Ovviamente sono escluse visite o altri contatti. Con mio marito preghiamo per questa situazione e l'affidiamo a Gesù... qualche giorno dopo, la sera prima di ripartire, scopriamo che questa figlia è venuta a trovare il padre, ed è stata con lui lì al mare.