Nel pregare per noi due e la nostra famiglia, Gesù ci ha anche assistito affinché pregassimo per tutti, ma proprio per tutti i membri della nostra famiglia, perlomeno dei parenti più stretti, quelli per i quali possiamo ricostruire una storia.
È stato una sera, in cui io e mio marito abbiamo pregato per le nostre famiglie di origine e in cui abbiamo affidato a Dio anche le anime di quei membri della famiglia che sapevamo non avevano mai visto la luce, cioè gli aborti di cui sapevamo l’esistenza. Così, io ho pregato per i due gemelli abortiti spontaneamente dalla mia nonna, e li abbiamo chiamati Pietro e Paolo; abbiamo poi pregato per il primo fratello di mio marito, e lo abbiamo chiamato Giovanni.
Si tratta di creature che non hanno mai visto la luce, ma fortunatamente si tratta di bambini abortiti spontaneamente e non volontariamente. Dico fortunatamente, perché non sono stati assassinati..e la tragedia dell'aborto volontario non c'è stata, almeno per quanto sappiamo, nelle nostre famiglie. Comunque è sempre una tragedia, e spesso si tratta di radici malate dell'albero genealogico, per cui va pregato. (vedere il libro di Kenneth McAll, "La guarigione dell'albero genealogico").
Quella notte, in sogno, vedo mio padre che mi dice che c’è anche una bambina per cui pregare, e che si chiama Irene.
Decido di indagare, perché mi sembrava strano che, per tutta la vita, la mia mamma non mi avesse parlato di altri casi di aborto, in fondo dei due zii gemelli mi aveva sempre parlato in tutta tranquillità. Così alla fine, parlando con lei, scopro che la mia nonna materna aveva abortito spontaneamente anche un’altra volta, prima di avere la mia mamma, e di cui mai mi era stato detto. Chissà perché. Ma Gesù ha provveduto subito, quando era il momento opportuno, come fa sempre Lui del resto.
E così, la sera, io e mio marito abbiamo pregato anche per Irene.
Questa bellissima foto è di una statua del parco Vigeland, Oslo.
martedì 22 giugno 2010
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento